lunedì 24 marzo 2014

eMMe come Maratona di Roma 2014.


"Prendi una donna, trattala male,
lascia che ti aspetti per ore,
non farti vivo e quando la chiami
fallo come fosse un favore
fa sentire che è poco importante,
dosa bene amore e crudeltà,
cerca di essere un tenero amante
ma fuori dal letto nessuna pietà.

E allora si vedrai che t'amerà
chi è meno amato più amore ti dà,
e allora si vedrai che t'amerà
chi meno ama è il più forte si sa
"


In fondo è così: a volte, per conquistare una donna, puoi trattarla con sufficienza, con distacco, al limite anche un po' male. Puoi persino far finta di mancarle di rispetto, se credi che sia quello che lei vuole. In alcuni casi funziona, in altri no...

Ma una Regina no, con lei non te lo puoi permettere. Devi rispettare il suo rango, il suo lignaggio, le sue nobili origini ed i suoi modi regali. Perchè se è una Regina, un motivo ci sarà pure. Perchè, se non lo fai, se non la rispetti, nel migliore dei casi ti respinge, altrimenti ti punisce, ti umilia. Se non lo fai, non puoi che uscirne sconfitto.

Domenica, inutile negarlo, ho affrontato la distanza Regina, la Maratona, senza il dovuto rispetto, e lei mi ha respinto, punito, umiliato e sconfitto.

Non l'ho rispettata allenandomi come avrei dovuto. Le ho mancato di rispetto partecipando ad una gara da 4 ore e mezza solo otto giorni prima di presentarmi al suo cospetto e poi non facendo abbastanza per recuperare le energie spese. L'ho sfidata alla pari, partendo ad un ritmo superiore alle mie reali possibilità, con la supponenza di chi la sa lunga, nonostante fosse la mia prima volta.

E, come spesso accade, la prima volta è durata troppo poco: 26 km invece di 42, 2 ore e 11 minuti invece di 3 ore e 30, e la mia corsa si poteva dire conclusa. Il nervo sciatico ha alzato la voce, i piedi hanno iniziato a risentire dello sfregamento dei calzini inzuppati dai forti scrosci di pioggia,  formando dolorose vesciche per difendersi.

Ogni impatto col terreno una piccola stilettata, ogni tentativo di spinta un segnale d'allarme, con la gamba sinistra che a volte rifiutava l'input e mancava di sostenermi; poi l'appoggio dei piedi che si è spostato sempre più verso l'esterno, con l'ovvia conseguenza di squilibrare tutta la dinamica del gesto meccanico, a danno di ginocchia ed anche, ha dato il colpo di grazia ad ogni velleità corsaiola.

E no, caro Barney, sei partito per fottere, ma sei rimasto fottuto. Avresti voluto conquistare la Regina, ma, come avrebbe detto il Califfo, "tu nun sei 'n conquistatore, sei 'no stronzo". Uno stronzo destinato a rimanere lì, sull'uscio tra mediocrità ed eccellenza, senza mai riuscire a varcarlo. Perchè "il prezzo dell'eccellenza è la disciplina, il costo della mediocrità è il fallimento" (cit.), e finchè non imparerai la disciplina, sarai destinato al fallimento.

E così, su quell'uscio, al 26° chilometro, è finita la mia "gara". Ma non la mia Maratona, quella andava portata a termine, lo avevo promesso.

Poco importa se per fare gli ultimi 15 km ho impiegato quasi quanto per fare i primi 25, se le energie mi hanno definitivamente abbandonato ad 8 km dall'arrivo e se a tratti ho camminato "strascicando" i piedi, se ad ogni passo sui sampietrini le fitte mi arrivavano dritte al cervello: volevo la Medaglia della Maratona, e me la sono andata a prendere.

Perchè mi ero ripromesso di dedicarla Mattia "Guzzino" e a Mauro Macci, che lottano, ogni giorno, per poter iniziare o per tornare a Muovere qualche passo. Ed io che ho la possibilità di correre, non potevo certo Mollare.

Quindi non posso che ringraziarvi, perchè senza di voi non ce l'avrei fatta: la Medaglia è vostra. Quel Metallo che racconta il coraggio dei Gladiatori nel Colosseo, la forza delle gesta di Migliaia di atlete ed atleti, io l'ho conquistata, ma voi la Meritate certamente più me.
E poi il mio premio più grande l'ho trovato una volta arrivato a casa: un ottimo Tiramisù con dedica ed un rarissimo bacio della piccola Dita ristorano il corpo e l'anima da ogni sofferenza, sportiva e non.

Che fantastica storia è la vita...

P.S. A proposito di eMMe e di coraggio, la scorsa settimana si è trasferito a Miami Metello, amico da sempre, amico di sempre, con sua Moglie e suo figlio Massimo. Fatti dire pubblicamente una cosa: potrò anche compiere o aver compiuto imprese un po' estreme e fare un lavoro non proprio da impiegato del catasto, ma è chiaro che non avrò mai il tuo coraggio. Buen viaje anche a te, fratello, e chissà che a gennaio non venga lì a tentare la mia personale rivincita con la Regina. Mai dire Mai.


15 commenti:

  1. il tiramisu e di sicuro la piu grande ricompensa

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    1. La mia compagna sa come prendermi per la gola (e non solo...), ma la piccola... sembrava aver capito che avevo bisogno di essere consolato. Impagabili, le mie donne...

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  2. la prima segna come un coltello.
    ma guardando quelle ferite imparerai un pochino di più per ogni volta successiva.
    quando imparerai a diomarla ti sentirati come un RE

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    1. Ci proverò, sperando di non fare la fine del cane di Mustafà...

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  3. Amor ch'a nullo amato amar perdona ... con quei 15km fatti strisciando ai suoi piedi, l'hai conquistata e la prossima volta ti si concedera' piu' facilmente. Bravo Barney, benvenuto frai fuchi!

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    1. Acuto come sempre. Barney il fuco... Mi piace l'idea!

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  4. Che bel racconto!
    Sei un cuor di leone con nobile animo!
    complimenti!

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    1. Continuo a trovare più adatte le parole del Califfo, ma grazie...

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  5. Siamo a mercoledì, magari non hai ancora digerito le scorie, ma a breve sarai già pronto per fissare concretamente un nuovo traguardo

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    1. I traguardi sono già fissati da tempo, il problema sarà raggiungerli. Ma un passo via l'altro, pian pianino arriveranno.

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  6. Te l'ho detto già detto su FB: se non fosse così maledettamente sfuggente, non ci sarebbe gusto e motivo per sbattersi tanto duramente.
    Sai, io pensavo addirittura che non la facessi, visto il triathlon della domenica precedente, quindi la tua è davvero un impresa: molti non avrebbero avuto il coraggio di presentarsi sui Fori Imperiali.
    Mi spiace non esserci incontrati per quella birra, ma sono certo che avremo altre occasioni!
    Ciao!

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    1. Certamente si. Un'Ichnusa sullo scoglio me la verrò a bere, prima o poi. Scusa ancora per la sòla, ma ero davvero distrutto...

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  7. è finita la mia gara ma non la mia maratona... una frase che dice tantissimo
    Bravo Stè, hai avuto tenacia e forza di volontà fino alla fine, quello che ti servirà a Luglio
    Complimenti ancora!

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    1. Sono sicuro che sia quello che servirà, perché non mi sembra che possa fare troppo affidamento sulle capacità del fisico. In fondo, questa Maratona è servita per dimostrare a me stesso che, in fondo, so tenere duro con la testa. E poi, come si dice: Chi non ha buone gambe... Oppure era il contrario?

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