AVVERTENZE
E MODALITA' D'USO
Queste
righe non vogliono in alcun modo giustificare il ricorso al doping, ma
semplicemente rappresentare una riflessione sulle nostre incoerenze quotidiane,
su "vizi privati e pubbliche virtù" o, se preferite, sulla paglia e sui
travi.
In un tempo lontano lontano, nella mia
beata ingenuità, pensavo che gli unici sportivi a "bombarsi" fossero i body
builder, con i loro ormoni della crescita, il testosterone, gli anabolizzanti e
chissà quali altre diavolerie.
Poi fu la volta del ciclismo, con l'Epo e tutte
le altre immondizie declinate in -ina o -one: scoprire
l'esistenza dell'ematocrito (ma che ce l'ho anch'io 'sta roba?), delle sostanze
che servono a coprire altre sostanze, sapere che il Bentelan ed il
Ventolin fanno andare più forte rappresentò per me la fine dell'era romantica
delle grandi imprese in salita.
Ricordo, in particolare, una frase di Davide
Cassani in una telecronaca del Giro d'Italia o del Tour: "Frigo è in una forma
strepitosa, sembra una locomotiva!!", salvo poi scoprire che,
probabilmente, andava a Protossido d'Azoto, invece che a carbone...
E così Basso, Di Luca (x2), Riccò (x2, x3,
...), Hullrich, poi Rasmussen, Armstrong (x5?, x7? boh), la U.S. Postal e mille
e mille altri hanno fatto cadere, più o meno volontariamente, il muro
dell'omertà e quello del buongusto: doping organizzato, doping di squadra,
sacche di sangue nel frigorifero di casa, EPO, CERA, ormoni per nani... E poi il
dottor Fuentes, l'Operaciòn Puerto, gli spagnoli intoccabili, Mario
Cipollini (no, dico, Mario Cipollini...), etc. etc. Insomma, non se ne esce,
com'è possibile crederci ancora?
Ed eccoci ai giorni nostri: Horner che,
dal nulla, vince la Vuelta a 42 anni arrampicandosi come un capriolo,
Santambrogio che medita il suicidio, l'Olanda del "calcio totale" dopata,
Licciardi che si infila un pene finto pieno di urina nelle mutande per superare
i test (lo faceva anche Tyson, a quanto pare), Rasmussen che confessa di
essersi iniettato sangue artificiale destinato ai cani, Ravanelli che avrebbe
istigato i suoi giocatori dell'Ajaccio a doparsi (o ad utilizzare "integratori",
come sostiene lui), Verbruggen che da controllore e garante diventa complice e
correo. Machecazzo!!!
Anche il calcio ha avuto il suo momento di gloria con i sospetti sulla Juventus di Vialli, Ravanelli (ancora lui?) e Del Piero, il dottor Agricola, le accuse di Zeman e le inchieste di Guariniello - una bolla di sapone, tipo processo Andreotti, a cui ci siamo purtroppo (e fin troppo) assuefatti - senza dimenticare l'atletica leggera con Carl Lewis, Ben Johnson, Marion Jones, Alex Schwazer e tanti, troppi altri.
Fin qui la cronaca, ma per spiegare il perchè
di questa lunga premessa, bisogna riportare gli atleti al loro stato
primordiale di UOMINI (e donne, ovviamente), che, come tali (come
noi), commettono errori. Ora andiamo avanti.
A settembre, nelle more del Varano Lake
Triathlon, ho avuto modo di conoscere, purtroppo solo superficialmente, Danilo
Di Luca, e ne sono rimasto colpito per una serie di ragioni, prima fra tutte la
sua disponibilità ad aiutarmi in un momento di difficoltà, nonostante fossi un
emerito sconosciuto.
Abbastanza normale, direte voi. Non tanto, al
giorno d'oggi, sostengo io, ma non è questo il punto.
Il fatto è che, dopo averlo conosciuto, ho
iniziato a fare una serie di considerazioni (o di pippe mentali
discorsi inutili sui massimi sistemi, come li definisco io) sull'argomento
doping e, in particolare, sull'abitudine di guardare sempre agli "errori" degli
altri con estrema severità, indulgendo molto verso quelli commessi da noi, nello
sport come nella vita.
Mi verrebbe da dire:
Perché
guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi della
trave che è nel tuo? Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la
pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita,
togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la
pagliuzza dall'occhio del tuo fratello. (Luca
6,41-42)
Tento di spiegare.
In fondo, cosa non ci piace del
doping?
Il fatto che uno bari per
migliorare la propria performance? giusto. Poi magari ci
facciamo in scia tutta la frazione bike di una gara "no draft". Non è la stessa
cosa, dite? Perchè, non stiamo forse barando? Non stiamo migliorando di molto la
nostra prestazione, sia nella frazione stessa che in quella successiva di corsa,
dove saremo sicuramente più freschi rispetto a chi ha seguito le regole? E che
dire di quelli che tagliano i percorsi, che si nascondono tra i cassonetti o
dietro le barche per fare qualche giro in meno nei multi-lap o si fanno "dare
uno strappo" da auto o moto?
Eh, si, va bene, ma l'etica? e i
valori dello sport? e la menzogna?: giusto anche questo, ma
quando inganniamo le nostre compagne/i nostri compagni, i nostri genitori, i
figli o gli amici, non stiamo tradendo dei valori ben più fondamentali? E quando
sul lavoro ci appropriamo di meriti non nostri, navighiamo in rete mentre siamo
pagati per fare altro, o aggiriamo le regole per trovare una scorciatoia, dov'è
sono la nostra etica, i nostri valori e l'amore di verità? Quando rifiliamo ad
un cliente un prodotto che sappiamo non rispondere alle sue necessità o alla
descrizione che ne abbiamo fatto, un prodotto vecchio o impercettibilmente
fallato, quando aggiungiamo qualche oretta di manodopera alla fattura già
salata, dov'è la nostra onestà? Salvo poi dirsi bravi ed onesti
mariti/mogli/genitori/figli/impiegati/operai/commercianti oppure
(APOTEOSI) andarsi a confessare la domenica, da buoni cristiani.
Si, certo, ma almeno non faccio
del male al mio fisico: dissi, aspirando una Marlboro ed
investendo con la sua nuvola di fumo i miei figli...
Ok, va bene, però t'hanno
beccato una volta, se perseveri sei un idiota (cit. Scinto), un fottuto stupido
(cit. Armstrong !!!!) o un coglione (cit. Molti)! Questa è
l'affermazione che trovo maggiormente condivisibile tra quelle esposte sino ad
ora, ma vogliamo dire che nessuno, oltre me, ripete più volte gli stessi sbagli?
che sono l'unico a non riuscire a liberarsi da qualche "scimmia" che non vuole
saperne di sloggiare, nonostante sappia che sia un errore? Può darsi, ma ci
credo poco. Molto poco.
E si potrebbe continuare a lungo...
Pensate ancora che non sia la stessa cosa? Ok,
magari avete ragione, però durante il prossimo allenamento lungo in bici, se non
avrete niente di meglio a cui pensare, provate a rifletterci ancora un po',
parificando lo sport agli altri ambiti della vostra vita di tutti i giorni, poi
sappiatemi dire: i commenti sono qui sotto.
Ora avanti, uomini probi, scagliate pure la
prima pietra!!! (non prima di aver riletto le avvertenze in cima alla
pagina)
In attesa della valanga di
m... pietre che mi seppellirà, caro Danilo, oltre a
ringraziarti nuovamente per non avermi abbandonato in hotel, a
differenza di altri, Ego, in qualità uomo
(molto) fallibile, reiterante nei propri errori, e di peccatore impenitente,
te absolvo. Amen.
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A proposito di errori... |
P.S. non serve chiamare un esorcista: non mi
sono convertito, è solo per la narrazione...